Che cos’è il PNRR?
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ammonta complessivamente a 235,12 miliardi di euro, che serviranno per l’attuazione delle misure fondamentali di investimento e riforma per aiutare l’Italia ad uscire più forte dalla pandemia.
L’Italia è la prima beneficiaria in Europa dei due strumenti del piano NextGeneration UE:
1. Il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF)
2. Il Pacchetto di assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori di Europa (React-EU)
Il solo RRF garantisce risorse per 191,5 miliardi di euro, da impiegare nel periodo 2021-2026, delle quali 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto.
Alle risorse vere e proprie del PNRR si assommano quelle del React EU, pari a 13 miliardi, e quelle del Fondo Complementare paria 30,62 miliardi.
Il Piano si sviluppa intorno a tre asset strategici: 1) Digitalizzazione e Innovazione, 2)Transizione ecologica, 3) Inclusione sociale – e si articola in sedici componenti raggruppate in sei missioni:
MISSIONI
- Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo;
- Rivoluzione verde e transizione ecologica;
- Infrastrutture per una mobilità sostenibile;
- Istruzione e ricerca;
- Inclusione e coesione;
- Salute
Partendo da questa visione strategica, il PNRR si presenta come fulcro per gli obiettivi del prossimo decennio, insieme a un programma di riforme tese a facilitare la fase di attuazione delle singole missioni e, più in generale, a modernizzare il Paese e a rendere il contesto economico più favorevole allo sviluppo delle attività d’impresa.
Le stime sugli impatti del PNRR previste dal governo sono significative e riguarderanno le principali variabili macroeconomiche, l’inclusione sociale, lo sviluppo sostenibile e l’equità. In termini numerici si afferma che nel 2026, anno di conclusione del Piano il prodotto interno lordo sarà di almeno 3,6 per cento più alto rispetto all’andamento tendenziale e l’occupazione di quasi 3 punti percentuali.
Eurokleis conferma la propria mission di innovation manager
al fianco delle imprese e della PA, coniugando la visione e le competenze che sono frutto della ricerca e dell’alta formazione con un’offerta di consulenza specialistica integrata al servizio dell’innovazione e della trasformazione digitale nei diversi settori.
Autore dell’articolo
Silvia Sciubba
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