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PNRR Missione 6

Salute

In questo ultimo articolo approfondiremo la Missione 6 del PNRR “Salute
15,63 miliardi di euro sono stati destinati a un efficace miglioramento del Sistema Sanitario Nazionale per rendere le strutture più moderne, digitali e inclusive, garantire equità di accesso alle cure, rafforzare la prevenzione e i servizi sul territorio promuovendo la ricerca.

Le riforme e gli investimenti proposti con il Piano in quest’area hanno due obiettivi principali:

  • potenziare la capacità di prevenzione 
  • cura del sistema sanitario nazionale

a beneficio di tutti i cittadini, garantendo un accesso equo e capillare alle cure e promuovere l’utilizzo di tecnologie innovative nella medicina.

Il miglioramento delle prestazioni erogate sul territorio è perseguito attraverso il potenziamento e la creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), il rafforzamento dell’assistenza domiciliare (per raggiungere il 10 per cento della popolazione con più di 65 anni, in particolare coloro che hanno patologie croniche o non sono autosufficienti), lo sviluppo della telemedicina e l’assistenza remota (con l’attivazione di 602 Centrali Operative Territoriali), e una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari.

A queste misure si affiancano progetti per il rinnovamento e l’ammodernamento del parco tecnologico e delle attrezzatture per diagnosi e cura, con l’acquisto di 3.133 nuove grandi attrezzature, e delle infrastrutture ospedaliere, ad esempio con interventi di adeguamento antisismico; per il completamento e la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico; per una migliore capacità di erogazione e monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza.

Rilevanti risorse sono destinate inoltre alla ricerca scientifica e a favorire il trasferimento tecnologico, oltre che a rafforzare le competenze e il capitale umano del Servizio Sanitario Nazionale con specifici programmi di formazione per il personale medico e amministrativo.

La Missione 6 “Salute” prevede interventi che si dividono in due componenti e relativi investimenti:

M6C1 – Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza:

  • Casa come primo luogo di cura, assistenza domiciliare e telemedicina
  • Case della comunità e presa in carico della persona

Con interventi per 7 miliardi, si intende potenziare le strutture e i presidi per la sanità territoriale, dare un maggiore impulso all’assistenza domiciliare, allo sviluppo della telemedicina e a una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari.

L’attuazione della riforma intende perseguire una nuova strategia sanitaria, sostenuta dalla definizione di un adeguato assetto istituzionale e organizzativo, che consenta al Paese di conseguire standard qualitativi di cura adeguati, in linea con i migliori paesi europei e che consideri, sempre più, il SSN come parte di un più ampio sistema di welfare comunitario.

Essa prevede due attività principali:

  • La definizione di standard strutturali, organizzativi e tecnologici omogenei per l’assistenza territoriale e l’identificazione delle strutture a essa deputate da adottarsi entro il 2021 con l’approvazione di uno specifico decreto ministeriale
  • La definizione entro la metà del 2022, a seguito della presentazione di un disegno di legge alle Camere, di un nuovo assetto istituzionale per la prevenzione in ambito sanitario, ambientale e climatico, in linea con l’approccio “One-Health

M6C2 – Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale

Un fondo di quasi 9 miliardi è destinato al rinnovamento delle strutture tecnologiche esistenti, al completamento e alla diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e a un migliore monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) attraverso più efficaci sistemi informativi. Importanti risorse sono destinate anche alla ricerca scientifica e al trasferimento di competenze, tecnologie e capitale umano all’interno del SSN.

L’azione di riforma incardinata nella Componente 2 riguarda la revisione e l’aggiornamento dell’assetto regolamentare e del regime giuridico degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) e delle politiche di ricerca del Ministero della salute, con l’obiettivo di rafforzare il rapporto fra ricerca, innovazione e cure sanitarie. La riforma troverà attuazione con un decreto legislativo entro la fine del 2022. La revisione della governance degli IRCCS sarà conseguita attraverso un miglioramento della gestione strategica degli Istituti e una più efficace definizione delle loro aree di competenza. Si prevede inoltre di differenziare gli IRCCS a seconda delle loro attività, creare una rete integrata fra gli Istituti e facilitare lo scambio di competenze specialistiche fra gli IRCCS stessi e con le altre strutture del SSN.

Gli IRCCS accedono alle risorse attraverso sistemi basati su parametri relativi all’attività scientifica su riviste ad alto impact factor, alla capacità di attrarre risorse in finanziamenti competitivi nazionali e internazionali, allo sviluppo di trial clinici, in un ambito di collaborazione multi-centrica e di prodotti e soluzioni nell’ambito del trasferimento tecnologico e che tengano in considerazione l’impatto sul territorio di riferimento. Sarà rafforzata la governance aziendale sempre più orientata alla ricerca, e si responsabilizzerà il Direttore Generale, insieme al direttore scientifico e sui risultati da conseguire. Ciò al fine di sviluppare le potenzialità degli IRCCS e di incrementare la qualità della ricerca sanitaria in un’ottica traslazionale

Vale a dire:
  • Ammodernamento tecnologico degli ospedali
  • Ecosistema innovativo della salute
  • Iniziative di ricerca per tecnologie e percorsi innovativi in ambito sanitario e assistenziale
  • Rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione
  • Sviluppo delle competenze tecnico-professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario
  • Valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del SSN
  • Verso un nuovo ospedale sicuro e sostenibile

La pandemia ha reso ancora più evidenti alcuni aspetti critici di natura strutturale, che in prospettiva potrebbero essere aggravati dall’accresciuta domanda di cure derivante dalle tendenze demografiche, epidemiologiche e sociali in atto. Ha inoltre evidenziato l’importanza di poter contare su un adeguato sfruttamento delle tecnologie più avanzate, su elevate competenze digitali, professionali e manageriali, su nuovi processi per l’erogazione delle prestazioni e delle cure e su un più efficace collegamento fra la ricerca, l’analisi dei dati, le cure e la loro programmazione a livello di sistema.
La strategia perseguita con il PNRR è volta ad affrontare in maniera sinergica tutti questi aspetti critici. Un significativo sforzo in termini di riforme e investimenti è finalizzato ad allineare i servizi ai bisogni di cura dei pazienti in ogni area del Paese. Una larga parte delle risorse è destinata a migliorare le dotazioni infrastrutturali e tecnologiche, a promuovere la ricerca e l’innovazione e allo sviluppo di competenze tecnico-professionale, digitale e manageriali del personale.

In qualità di innovation manager accreditati alle liste del MISE il team di Eurokleis mette a disposizione le proprie competenze ed esperienza per accompagnare tutti i soggetti coinvolti, privati e pubblici, nel recepimento delle direttive e la messa in opera di questi interventi strutturali attraverso l’accesso ai bandi pubblici, la programmazione finanziaria, la pianificazione e gestione della trasformazione digitale.

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Autore dell’articolo

Silvia Sciubba

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