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PNRR MISSIONE 3

Infrastrutture per una mobilità sostenibile
La Missione 3 del PNRR “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” con uno stanziamento totale di 31,46 miliardi di euro (25,4 miliardi dal Dispositivo RRF e 6,1 dal Fondo) si pone come obiettivo primario lo sviluppo di un’infrastruttura di trasporto moderna, sostenibile ed estesa a tutte le aree del Paese:
migliorare e rendere sostenibili strade, porti, aeroporti e ferrovie, soprattutto nelle Regioni del Sud e nel tempo massimo di 5 anni.

la Missione 3 mira a rendere entro il 2026 il sistema infrastrutturale più moderno, digitale e sostenibile, in grado di rispondere alla sfida della decarbonizzazione indicata dall’Unione Europea con le strategie connesse all’European Green Deal (in particolare la “Strategia per la mobilità intelligente e sostenibile”,pubblicata il 9 Dicembre 2020), e dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Inoltre, pone come obiettivo la riduzione dei divari presenti sul territorio nazionale; a tal proposito, circa 25 miliardi di euro sono destinati agli investimenti sulla rete ferroviaria.

Gli investimenti previsti si pongono in linea con l’attuale Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC)

Per i trasporti si attribuisce rilievo prioritario alle politiche per il contenimento del fabbisogno di mobilità e all’incremento della mobilità collettiva, in particolare su rotaia, compreso lo spostamento del trasporto merci da gomma a ferro
la necessità di integrare le cosiddette misure “improve” (relative all’efficienza e alle emissioni dei veicoli) con gli strumenti finalizzati a ridurre il fabbisogno di mobilità (misure “avoid”) e l’efficienza dello spostamento (misure “shift”).

Vediamo in dettaglio gli investimenti che rientrano in ognuna delle 2 componenti della missione 3:

M3C1 – Investimenti sulla rete ferroviaria

Gli interventi contenuti nella prima componente, sono destinati allo sviluppo del sistema ferroviario italiano, questa componente è dedicata al completamento dei principali assi ferroviari ad alta velocità ed alta capacità, all’integrazione fra questi e la rete ferroviaria regionale e alla messa in sicurezza dell’intera rete ferroviaria. L’obiettivo principale è potenziare il trasporto su ferro di passeggeri e merci, aumentando la capacità e la connettività della ferrovia e migliorando la qualità del servizio lungo i principali collegamenti nazionali e regionali, anche attraverso il rafforzamento dei collegamenti transfrontalieri, riducendo quindi il divario tra le diverse Regioni italiane e incidendo positivamente sulla qualità dei servizi e sui tempi di percorrenza in un’ottica green e digitale.
La componente prevede due aree di intervento:

M3C1.1 – Investimenti sulla rete ferroviaria:
  • Collegamenti ferroviari ad Alta Velocità verso il Sud per passeggeri e merci
  • Connessioni diagonali
  • Linee ferroviarie ad alta velocità nel Nord che collegano all’Europa
  • Miglioramento delle stazioni ferroviarie nel Sud
  • Potenziamento dei nodi ferroviari metropolitani e dei collegamenti nazionali chiave
  • Potenziamento delle linee regionali
  • Potenziamento, elettrificazione e aumento della resilienza delle ferrovie nel Sud
  • Rinnovo del materiale rotabile
  • Strade sicure – Implementazione di un sistema di monitoraggio dinamico per il controllo da remoto di ponti, viadotti e tunnel (A24-A25)
  • Strade sicure – Implementazione di un sistema di monitoraggio dinamico per il controllo da remoto di ponti, viadotti e tunnel (ANAS)
  • Sviluppo del sistema europeo di gestione del trasporto ferroviario (ERTMS)

M3C1.2 – Sicurezza stradale 4.0: In stretta connessione con l’impianto strategico di questa Missione, a valere su risorse nazionali verranno inoltre realizzati investimenti per la Sicurezza stradale 4.0, al fine di migliorare la sicurezza e la resilienza climatica/sismica di ponti e viadotti, utilizzando le soluzioni fornite dall’innovazione tecnologica e in un’ottica di adattamento ai cambiamenti climatici.

M3C2 – Intermodalità e logistica integrata

La seconda componente – Intermodalità e logistica integrata – mira al miglioramento della competitività, capacità e produttività dei porti, nell’ottica di una maggiore sostenibilità ambientale della mobilità via mare dei passeggeri e delle merci. Sono inoltre previsti investimenti nella digitalizzazione degli aeroporti e della filiera logistica, questi ultimi accompagnati da riforme volte a rafforzare la pianificazione strategica, a realizzare lo sportello unico dei controlli, ad implementare una piattaforma digitale interoperabile e a effettuare una revisione della normativa in materia di concessioni portuali. La Componente si articola in 2 linee di intervento.

M3C2.1 – Sviluppo del sistema portuale
M3C2.2 – Intermodalità e logistica integrata

Gli investimenti sono destinati a:
  • Aumento selettivo della capacità portuale
  • Digitalizzazione della catena logistica
  • Efficientamento energetico
  • Elettrificazione delle banchine (Cold Ironing)
  • Innovazione digitale dei sistemi aeroportuali
  • Interventi per la sostenibilità ambientale dei porti (Green Ports)
  • Sviluppo dell’accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici
  • Ultimo/Penultimo miglio ferroviario stradale

Il successo della Missione 3 consentirà di ottenere benefici trasversali in ambito territoriale e generazionale.

L’attuale sistema delle infrastrutture del trasporto in Italia sconta carenze e ritardi che hanno effetti significativi sul potenziale di crescita e sulla competitività del Paese. Tale debolezza è acuita dal permanere di forti divari territoriali, che travalicano l’usuale differenza fra Nord e Sud; ma anche tra aree urbane e aree interne e rurali, che rappresentano un forte ostacolo alla convergenza economica e sociale e determinano livelli di qualità dei servizi di trasporto molto difformi sul territorio; limitano di fatto le possibilità di movimento delle persone, lasciando intere comunità isolate; e rappresentano un forte ostacolo alla convergenza economica.

La Missione 3 intende realizzare opere necessarie a intervenire su questi fattori di debolezza che hanno penalizzato lo sviluppo economico del Paese, favorendo la coesione sociale e la convergenza economica fra le diverse aree, uniformando la qualità dei servizi di trasporto su tutto il territorio nazionale. Complessivamente, gli investimenti previsti sono coerenti con la strategia nazionale sulla mobilità del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS), come delineata nel documento di programmazione “Italia Veloce” allegato al DEF 2020.

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Autore dell’articolo

Silvia Sciubba

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